Il documentario “Madonie generose”

Palermo e le sue montagne: quelle che le forniscono l’’acqua, quelle da camminare o da sciare. Le racconta il documentario “”Madonie generose”” di Gianfranco Anzini, che va alla scoperta degli aspetti meno noti di questi monti, tra frammenti di bellezza che lo scorrere del tempo ha depositato in luoghi poco accessibili: in crepacci o caverne, dentro chiese e palazzi, nel sottosuolo, oppure in boschi inerpicati in alto.

A guidare nella scoperta ci sono persone come Tommaso Muscarella, di Caltavuturo, che da anni lavora come operatore per lo sviluppo locale e si dedica a valorizzare palestre di roccia, antichi insediamenti, mete per escursioni. O Maria Di Fina, di Polizzi Generosa, caposquadra degli operai della forestale dell’’Ente Parco delle Madonie, a salvaguardia delle fasce boscate di conifere e faggete.

Obiettivo anche su Petralia Soprana e la sua gigantesca miniera di sale fossile, dove recentemente è nata anche una galleria di arte moderna in cui vengono raccolte sculture realizzate da grandi blocchi di sale. E una miniera è quella dove lavora Giovanni Marramà, di Gangi. Luoghi il cui fascino ha conquistato anche il geologo minerario Gaetano Lombardo, originario della provincia di Messina, o Ivan Trovato, giornalista e documentarista, che da Taormina ha deciso di venire a vivere a Petralia Sottana.

Un altro tra i pezzi pregiati delle Madonie gode perfino del riconoscimento da parte dell’’UNESCO. È un tesoro vivente vero e proprio e si chiama Damiano Sabatino di Bompietro: da anni si dedica all’’intaglio di un oggetto tipico delle escursioni in montagna, il bastone da passeggio.

Altri protagonisti del racconto sono Biagio la Rosa e la sua cavalla Flica, a Caltavuturo; Petra Gottfried, tedesca da tanti anni in Italia, che vive in una frazione di Petralia Soprana; Sofia Muscato, attrice di Valledolmo; Gandolfo Pagano, designer e musicista, che progetta e suona nella casa di famiglia a Polizzi Generosa, dove ha incontrato anche due artisti tedeschi, Willehad Grafenhorst, musicista, e Fine Kwiatkowski, danzatrice; Nino Vetri, scrittore e musicista anche lui, che torna spesso nella vecchia casa di famiglia di Geraci Siculo; e Michelangelo Lacagnina, pittore, che si è invece appassionato di Polizzi e delle Madonie attraverso Domenico Dolce, lo stilista originario di Polizzi, creatore, con Stefano Gabbana, di un marchio celebre in tutto il mondo. Michelangelo torna sulle Madonie perché lo hanno rapito e conquistato i borghi.

(Testo tratto da Quotidiano Nazionale)

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