Di seguito il testo del documento preparato dal CAI Sicilia in difesa dei Parchi Regionali siciliani.

Non serve altro cemento sulle montagne siciliane. Non sono necessarie seggiovie e nuove strade. Il gruppo regionale del Club alpino italiano difende i Parchi siciliani perchè dalle aree protette ben gestite – è ormai dimostrato – arriva benessere e lavoro per le popolazioni, oltre che tutela di un patrimonio naturalistico che appartiene alle future generazioni. Il CAI Sicilia apprende con preoccupazione delle sorpassate idee progettuali che si torna a sostenere con l’intento di promuovere lo sviluppo turistico delle nostre più importanti aree protette.

Sull’Etna il Comune di Bronte annuncia a mezzo stampa il gradimento dimostrato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, nei confronti di nuovi, ma in realtà obsoleti, progetti di sviluppo che prevedono la realizzazione di impianti funiviari da stendere sull’intero versante settrentrionale di un vulcano attivissimo, sino all’area dei Fratelli Pii a circa 2500 metri di quota.

Sui Nebrodi si torna a immaginare nuovi attraversamenti rotabili della parte più integra del Parco per creare “collegamenti veloci” tra Maniace e Longi (due comunità che in totale raggiungono i 5000 abitanti), sui lati opposti della catena montuosa, quando a pochi chilometri di distanza i bellissimi “Appennini di Sicilia” sono già attraversati da due strade statali, all’altezza di Floresta e di Portella Femmina Morta.

Le Madonie vengono contestualmente interessate dal progetto di una elisuperfice nei pressi di Piano Battaglia (adesso spostata in area meno sensibile a seguito dell’intervento delle associazioni ambientaliste), che appare comunque eccessivo rispetto all’ormai modesta frequentazione della zona, fenomeno, quest’ultimo, che a sua volta viene evidenziato dalla quasi totale chiusura delle attività alberghiere un tempo presenti nell’area centrale del Parco (ancor prima dell’emergenza pandemica).

Il gruppo regionale del Club alpino italiano conferma di essere a favore di una montagna viva e abitata, ma in linea con le posizione assunta dall’associazione a livello nazionale, ribadisce che solo i Parchi, se messi in condizioni di ben operare, possono aiutare il turismo nelle terre alte e che è inconcepibile continuare a puntare sulla monocultura dello sci da discesa in presenza di evidenti cambiamenti climatici che rendono sempre più incerto l’innevamento a quote medio basse e alle nostre latitudini.

Appare paradossale che proprio mentre il Governo nazionale prova a imprimere una svolta “verde” alla nostra economia, la Regione Sicilia sembri voler sostenere modelli di sviluppo che puntano a consumare ulteriore suolo, invece di recuperare le innumerevoli opere pubbliche indegnamente abbandonate o sotto-utilizzate. Oltretutto l’adesione a disegni di sviluppo che non colgono la novità rappresentata dalla “transizione ecologica” dimostrano l’incapacità dei proponenti di cogliere anche le opportunità finanziarie che potrebbero venire alla Sicilia da una seria politica “ecocompatibile”.

Nel segno della massima concretezza, e senza voler qui elencare le normative che verrebbero violate dai progetti sin qui valutati, si propongono tre iniziative che possono essere realizzate in tempi rapidi in alternativa alle ipotesi progettuali sopra negativamente valutate, a dimostrazione del profondo convincimento che è possibile “fare senza deturpare”:

  1. La zona nord-ovest del Parco dell’Etna è da tempo considerata il vero gioiello naturalistico dell’intera area protetta, essa può essere opportunamente valorizzata rendendo gestibili le strutture già esistenti (la Casermetta di Monte Spagnolo di proprietà del Comune di Randazzo e i rifugi forestali di Monte La Nave e di Monte Scavo) nonché istituendo dei servizi navetta fino ai limiti della zona “A”, da far gestire all’Ente Parco con l’obiettivo di facilitare la fruzione di quel versante: tutti interventi peraltro già autorizzabili in base alla normativa attuale;
  2. Il Parco dei Nebrodi è già interamente attraversato dall’itinerario denominato Dorsale dei Nebrodi – coincidente in larga parte con il Sentiero Italia del CAI – che può essere dotato in pochi mesi di posti di pernottamento da convenzionare nei centri abitati (da rendere raggiungibili tramite apposite navette), in modo da offrire un rilevante motivo di richiamo ai sempre più numerosi frequentatori dei Cammini e dei percorsi ciclabili;
  3. Nel Parco delle Madonie è possibile coordinare e agevolare sin dalla prossima estate la fruizione “morbida” dei numerosi sentieri e piste che percorrono l’area protetta (alcuni dei quali già segnalati dai volontari del CAI), organizzando eventi culturali compatibili con la protezione dell’ambiente e che rendano attraenti i soggiorni nel Parco; sempre nelle Madonie è necessario rilanciare l’iter di realizzazione dell’impianto di smaltimento dei reflui di Piano Battaglia, la cui mancanza costituisce un grave attentato all’integrità delle preziose falde idriche montane.

Il gruppo regionale del Club alpino italiano ritiene infine di ribadire che lo sviluppo del turismo nelle zone montuose siciliane, e in genere nei Parchi, non può essere oggi collegato a fantasiosi e devastanti interventi infrastrutturali. Un ambiente correttamente conservato è invece la miglior garanzia di sviluppo economico in quanto attrae i turisti – sempre più numerosi – che apprezzano le attività all’aria aperta e le bellezze naturalistiche in generale, come dimostrano centinaia di esperienze in giro per l’Europa.

I Parchi violati da micro discariche e dall’illegalità, oltrechè interessati da ripetuti divieti di fruizione disposti dalla Protezione Civile e dall’Autorità di Bacino, perdono invece attrattività per la fruzione turistica. Chiediamo dunque alla Regione Siciliana di impegnarsi affinchè i Parchi abbiano le risorse e il personale necessario per svolgere i loro compiti istituzionali, compresa la promozione del turismo “eco-compatibile” che proprio in tempi di Covid 19 si è rivelato essere una delle attività con maggiori opportunità di sviluppo.

Il Consiglio Direttivo
Gruppo Regionale Sicilia

Club Alpino Italiano

Palermo 09/03/2021