Come nel 2023, anche quest’anno degli incendi devastanti hanno colpito la Sicilia. Molti si sono verificati nelle riserve naturali dell’isola. Cava Grande del Cassibile, Sughereta di Niscemi, Capodarso, Zingaro, Monte Cofano, Oasi del Simeto—questi i luoghi più colpiti. Come al solito si parla di roghi dolosi.

Mi chiedo cos’altro si possa dire di fronte a eventi come questi che non sia già stato detto. Che la natura risorgerà, perché non ha bisogno degli esseri umani (mentre noi di lei sì)? Che gli esseri umani si estingueranno prima di quanto pensiamo (e meno male)? Che la politica spende soldi solo per lo spegnimento? Che alla maggior parte delle persone in realtà non gliene frega nulla? Che commentiamo sui social per sentirci con la coscienza a posto? Tutte cose già dette. La verità è che non ci sono parole.

Eppure qualcosa bisogna dirla. Le istituzioni pensano a ringraziarsi a vicenda per gli interventi che fanno dopo che gli incendi sono già scoppiati. Ripetono sempre “È stato fatto tutto il possibile”. Chi interviene per lo spegnimento va ringraziato perché si sacrifica come un eroe. Niente critiche. Un classico esempio di irresponsabilità organizzata.

Più oneste mi sembrano le parole dell’organizzazione di volontariato SOS Valderice, pubblicate sulla loro pagina Facebook:

Sono stati i 2 giorni più lunghi e devastanti per la nostra terra, per l’ambiente e per tutti noi volontari che abbiamo assistito a questa disfatta. È una sconfitta per tutti, sia per gli addetti ai lavori sia per chi ogni giorno si impegna per trovare soluzioni più o meno efficaci per evitare che ciò accada. Forse qualcosa non ha funzionato. Se il fuoco si è fermato praticamente arrivato al mare per forza qualcosa non ha funzionato. […] Forse tutti potevamo fare meglio e di più.

Il territorio di Trapani, dove opera SOS Valderice, è stato duramente colpito da questa tornata di incendi. Nell’immagine satellitare qui sotto è segnato il perimetro dei roghi avvenuti tra le Riserve di Monte Cofano e lo Zingaro. È andata a fuoco anche la zona di Monte Palatimone, che ho visitato nel 2023 dopo un incendio precedente. Le immagini degli incendi sono di Michele Cernigliaro.