Sulla cima del Monte Mufara, sulle Madonie, l’Agenzia Spaziale Europea vuole costruire una struttura di 800 metri quadri (di cui 360 di parcheggio), 3.540 metri cubi di volume edilizio e oltre 13 metri d’altezza, con un muro di contenimento di oltre 5 metri di altezza e una nuova pista carrozzabile per l’accesso al sito.
Con questo progetto si dice l’ennesimo “no” alla protezione della natura e del paesaggio. Noi diciamo “sì” a questa protezione.
Proteggere i paesaggi montani dalle costruzioni artificiali è importante. La montagna è uno degli ultimi luoghi che offre ambienti incontaminati, dove chiunque ne senta il bisogno può sperimentare i grandi spazi, i silenzi e i ritmi della natura. Il valore del paesaggio integro – libero da strutture in cemento, acciaio e plastica – sta proprio in questa capacità di stimolare un rapporto sano tra l’essere umano e la natura.
Questo ce lo dice la scienza. Sono infatti ormai numerosi gli studi che dimostrano come andare in natura e in montagna faccia bene. Queste attività aiutano a sviluppare un rapporto sano con l’ambiente – la cosiddetta ecophilia. Questa “amicizia” per gli ecosistemi sta alla base della protezione del pianeta.
C’è chi dice che la zona della Mufara è già rovinata dall’altro telescopio, che però fu costruito solo qualche anno fa, e dagli impianti sciistici di Piano Battaglia. Ma questo è solo un motivo in più per non commettere un altro errore. I luoghi si possono anche risanare, non è inevitabile distruggerli ulteriormente.
Per dire “sì” alla protezione della Mufara e di tutte le montagne, si può firmare l’appello diffuso da numerose organizzazioni ambientaliste. Per aderire è sufficiente inviare una mail a salviamolamufara@gmail.com indicando nome, cognome ed eventuale ruolo ricoperto. Si può aderire da semplici cittadini. Più siamo meglio è!
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“APPELLO PER SALVARE MONTE MUFARA NEL PARCO DELLE MADONIE MINACCIATO DALLA COSTRUZIONE DI UN OSSERVATORIO ASTRONOMICO
Esprimiamo il nostro dissenso alla realizzazione di un osservatorio astronomico sulla cima del Monte Mufara, in piena zona A di tutela integrale del Parco Naturale delle Madonie, in area dichiarata di notevole interesse pubblico e sottoposta a vincolo paesaggistico, emergenza geologica tutelata anche dal Geopark-Unesco e ubicata a ridosso delle Serre dolomitiche della Quacella e della faggeta, tra le più meridionali d’Europa.
Esprimiamo il nostro dissenso alla realizzazione di un progetto che prevede una imponente costruzione con una superficie di 800 m2 (di cui 360 a parcheggio), 3.540 m3 di volume edilizio ed un’altezza di oltre 13 metri fuori terra, la realizzazione di una terra armata di contenimento di oltre 5 metri di altezza e di una nuova pista carrozzabile per l’accesso sulla cima integra della montagna.
Ci chiediamo innanzitutto come mai non siano state considerate altre soluzioni possibili che riguardano la ricerca di un sito alternativo e/o la contestuale modifica del progetto, escludendo o delocalizzando spazi e volumi edilizi non essenziali per la ricerca scientifica.
Ci risulta inoltre che la procedura sia fortemente viziata da irregolarità procedurali e dal mancato rispetto di alcune normative. Non sono stati ancora rilasciati il parere del Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale e il decreto dell’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente per le opere di interesse nazionale, ma soprattutto manca il parere a fini paesaggistici della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo che nel 2022 ha declarato la improcedibilità del progetto per violazione di un vincolo di inedificabilità assoluta a tutela dei boschi.
Siamo anche fortemente allarmati del fatto che, nell’estremo tentativo di superare i vincoli di tutela ordinari vigenti sull’area, sia stata proposta dal Governo nazionale e successivamente approvata una norma ad hoc (art. 9 del D.L. 104/2023 – L. 136/2023) che prevede che gli osservatori astronomici possono essere autorizzati in deroga ad alcuni vincoli paesaggistici, cosa che solleva seri dubbi sulla legittimità costituzionale di questo articolo. In ogni caso tale norma derogatoria non cita tutti i vincoli di tutela gravanti su Monte Mufara.
In questa vicenda colpisce anche che un’opera di tale portata non sia stata sottoposta da ESA – Agenzia Spaziale Europea, ASI – Agenzia Spaziale Italiana, Regione Siciliana ed Ente Parco delle Madonie ad ogni confronto pubblico, e appare inaccettabile la scelta di modificare le leggi ordinarie dinnanzi ai dinieghi ricevuti, da quello del Consiglio dei Ministri del 20 aprile 2023 con l’impugnativa alla Corte Costituzionale della prima deroga varata dalla Regione Siciliana a quello della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo del 9 agosto 2022 e che vige tutt’oggi.
Proprio le continue modifiche delle norme di tutela tentate per quest’opera confermano la correttezza della posizione assunta dalle Associazioni Ambientaliste da quasi tre anni, e cioè che le leggi ordinarie non consentirebbero la realizzazione dell’osservatorio sulla cima inedificata e integra di Monte Mufara.
Su tali questioni il TAR Sicilia – Palermo lo scorso 4 settembre 2024 ha accolto l’istanza di misure cautelari urgenti presentata da alcune Associazioni Ambientaliste e ha disposto la sospensione dei lavori di sbancamento già avviati a fine agosto.
Per tutti questi motivi sottoscriviamo ed invitiamo a sottoscrivere quest’appello con il quale chiediamo di fermare definitivamente i lavori sulla vetta di Monte Mufara, di non forzare ulteriormente le procedure e di perseguire le soluzioni alternative esistenti, provvedendo alla protezione di un’area di grandissimo interesse naturalistico e paesaggistico nel Parco delle Madonie.
Palermo, 16 settembre 2024″
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